Eluana e la libertà

Il caso Englaro continua, con rilsvolti sempre più sgradevoli, sicuramente preoccupanti. Vengono messi in discussione gli stessi concetti di diritto e di libertà.
L’Italia si divide. Esiste una sentenza che riconosce formalmente il valore giuridico della volontà espressa da Eluana Englaro di non essere mantenuta in vita in stato di coma irreversibile. Volontà che a quanto risulta dalle parole del padre, Beppino Englaro, e dagli elementi raccolti dai magistrati, è stata espressa in modo chiaro e certo.
Beppino Englaro da diciassette anni si batte perché la volontà di sua figlia Eluana venga rispettata, e lo sta facendo seguendo un percorso lungo, doloroso e dispendioso, ma nell’ambito delle regole che la società si è data. In un’intervista recente, nel corso del programma Che tempo che fa, Beppino Englaro è stato chiaro, per lui e per la famiglia non esiste altra via accettabile che non sia quella legale. La volontà di Eluana, la sua libertà di disporre della propria vita, deve essere rispettata e garantita nei modi e nelle forme che la nostra società prevede, dunque secondo le leggi.
Qui si tratta di qualcosa di più di un “caso”, per quanto doloroso ed importante. Stiamo discutendo della libertà che ciascuno di noi ha, di disporre della propria vita.
In questo momento, su sollecitazione della Chiesa Cattolica, il Governo sta impedendo in ogni modo che la volontà di Eluana venga rispettata. In sostanza la Chiesa Cattolica dichiara apertamente, coerentemente con la propria dottrina, che nessuno di noi è padrone della propria vita e che la libertà individuale, anche se non lede i diritti altrui, deve essere sottoposta alla legge divina.
L’Italia è un paese cattolico, il Governo ha nella propria ideologia la tutela dell’identità cattolica del Paese, il maggior partito di opposizione, il Partito Democratico, è costituito in parte rilevante da cattolici. In sostanza, sul piano politico, a disobbedire ai vescovi rimangono solo formaziono marginali. I comunisti (o ciò che ne resta) ed i radicali. Partiti che in Italia non contano più nulla.

Quindi politicamente siamo in mano ai sacerdoti. Ma come! L’Italia non era un paese libero? Siamo forse nell’Iran degli ayatollah? O nell’Afghanistan dei talebani?

Io non credo che il Presidente Berlusconi abbia simpatia per Khomeini o per Omar! Quindi pensi bene a cosa significa la Libertà, dato che dovrebbe essere il primo valore a cui si richiama il movimento politico che lui stesso ha fondato.

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