Quando la classe dirigente (oggi si dice “la kasta”) ignora e deride il popolo, le sue paure, i suoi desideri e bisogni; quando la classe dirigente per 73 anni gioca la carta della falsa istruzione, lascia il popolo in un oblio dove qualunque prodotto del bisogno di speranza diviene luce e verità, dove meccanismi tenuti nascosti a una maggioranza esclusa dal potere economico e titolare solo nominalmente di quello politico dominano la vita del paese, scoppia per forza la rivoluzione.
La rivoluzione più o meno armata, è un’esplosione vulcanica, risultato del lungo accumularsi di energia. È terremoto, che scuote la terra e solleva onde immani. Nessuna rivoluzione ha mai costruito qualcosa di veramente duraturo, né ha mai mantenuto le promesse, ma è un fatto naturale. Un caldo bagno di sangue, o diarrea, che lascerà il mondo intatto, ma dissiperà com’è opportuno l’enorme pressione di una pentola con la valvola bloccata.
Rispondi