Ieri, 13 agosto 2021 del calendario gregoriano, è morto a Rouen (Normandie, France) Luigi Strada detto Gino. Non l’ho mai incontrato, pur conoscendo persone che hanno avuto occasione di farlo o addirittura di collaborare con lui. Gino Strada è famoso soprattutto per essere stato, insieme a Teresa Sarti, il fondatore di Emergency, una delle più note organizzazioni non governative che forniscono assistenza sanitaria a persone in difficoltà, in genere in zona di guerra e in paesi “poveri”.
Non sono mai riuscito a farmi un’opinione riguardo a Gino Strada, però posso dire con certezza che lui e io siamo stati agli antipodi: Strada agiva, per realizzare ciò che riteneva giusto come umano verso l’umanità.
Gino Strada era particolarmente odiato da gran parte delle persone di destra, non tanto perché fosse di sinistra, ma per ciò che faceva. Lui, attraverso e con Energency, li aiutava a casa loro. I poveri intendo, quelli che spesso lasciano il proprio paese, esasperati, per raggiungere quelli “ricchi”, fra cui l’Italia. Lo so, fa sorridere, l’Italia paese ricco, non abbiamo nemmeno la fibra superveloce per guardare il calcio in super HD nei paesini di montagna, altro che Afghanistan!
Per questo aiutarli a casa loro, sinceramente ho molto ammirato Gino Strada. Uno dei fondamenti del mio credo politico è che dovremmo essere diversi nei colori, ma uguali nei diritti. Mentre stiamo realizzando un progetto di umanità fondata sul principio opposto: omologazione e discriminazioni. Stendere la propria mano per aiutare un altro essere umano, ferito, affamato, in fuga, è giusto e venire aiutati dovrebbe essere un diritto.
Aiutandoli a casa loro, i poveri, probabilmente Strada ha contribuito a ridurre l’emigrazione dai paesi poveri e in costante conflitto, molto più di quanto possa fare chi vorrebbe schierare le forze armate per arginare i flussi migratori. Ogni persona dovrebbe potere scegliere serenamente se rimanere o meno nella terra dove è nata, senza doverrme fuggire per forza, da guerra, povertà e persecuzioni. Aiutare gli altri esseri umani “a casa loro” significa anche questo, dare una possibilità di scelta. Ecco perché chi propugna l’egoismo, la disuguaglianza, la supremazia di un gruppo su altri odiava Gino Strada e ne odia il ricordo. Per lo stesso motivo io, che non condividevo molti dei pensieri che gli ho sentito esprimere, lo avrei dovuto ringraziare.
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