Nessun buon proposito

Prima che il 2022 finisse presi una decisione: non fare “buoni” propositi per il 2023.

I buoni propositi di capodanno non li ho mai messi in atto in mezzo secolo, non vedo perché perdere tempo. Si chiama esperienza.

Non significa che non farò nulla di buono nel 2023, ma che non ho nessuna intenzione di stabilire ora cosa farò. Un paio di desideri li ho, ma dubito che qualcuno li definirebbe “buoni”.

Il 2022 non è stato peggiore di altri anni della mia vita. Ma nemmeno migliore di tanti altri. Credo che a fare la differenza sia il cumulo. Ogni anno si accumulano fatti spiacevoli, i cui effetti si sommano. Sembra il bioaccumulo dei metalli pesanti.

Ad ogni modo, in passato ho ottenuto eccellenti risultati senza fare buoni propositi per capodanno. Come quando passai da 103 a 82 kg di peso, lentamente, impiegando alcuni anni, a piccole tappe. Oppure quando divenni uno dei professionisti più richiesti nel mio campo, facendo addirittura un lavoro che considero uno sgradevole ripiego e da cui vorrei liberarmi.

Se mi metto di buzzo buono a fare una cosa, se questa è oggettivamente possibile per le mie capacità fisiche e mentali, raggiungo ottimi risultati. Mai senza fatica, ma ci arrivo. Tutto sta a decidere di agire e come.

A volte si fanno buoni propositi che sono veramente fuori dalle nostre capacità. Spesso però ci limitiamo troppo, dal punto di vista psicologico. È molto raro che qualcuno di noi arrivi al limite delle proprie capacità fisiche o intellettuali. Penso che sia un meccanismo di difesa: non sapendo quale sia il limite, restiamo “a bassa quota” per non rischiare un insuccesso. È molto difficile accettare un insuccesso; per me lo è certamente. Al contrario alcuni vanno avanti, con impeto, fino al loro limite. Per inerzia lo superano e poi precipitano. Una frazione di secondo prima di superare il limite, quando sono lanciati alla massima velocità, attirano su di sé l’ammirazione del mondo (o di chi li conosce). Questo li fa sentire invincibili, ma una frazione di secondo più tardi avranno superato il limite delle loro capacità e staranno balzando nel vuoto. Il difficile è avvicinarsi al limite in modo asintotico.

In verità gli insuccessi sono istruttivi. Se scopri il tuo limite, questo ti aiuterà a non avere altri insuccessi in futuro, ma se scopri di non avere fatto la cosa giusta, potresti addirittura avere successo in futuro.

Sia chiaro, non mi piace il concetto di successo inteso come raggiungimento di obiettivi superiori rispetto a quelli raggiunti dagli altri. Il successo è relativo a un mio determinato obiettivo: raggiunto o meno.

Vorrei diventare miliardario? A pensarci bene, no. Non ho bisogno di miliardi. Solo di alcune decine di milioni per realizzare dei progetti, imprenditoriali e scientifici. No, non vorrei comprare un mega yacht e girare il Mediterraneo bevendo Champagne con un equipaggio di ventenni in bikini. Preferirei girare il mondo dormendo in alberghi puliti, in compagnia di persone simpatiche e vestite in modo adeguato alla situazione. Vorrei semmai bere Champagne in Champagne.

Se avessi “i milioni”, fonderei due aziende. Una che prosegua la mia attività professionale, sotto la guida di qualcun altro, dopo una fase di avvio di tre o quattro anni. L’altra azienda afferirebbe a tutt’altro ambito, ma non vi dico quale.

In campo scientifico, avendo soldi da spendere, potrei sbizzarrirmi. Ho almeno 3 progetti nel cassetto, che gli istituti di ricerca accademici non prenderanno in considerazione, sia perché non sono autorevole (non ho nemmeno conseguito il PhD), sia perché non permetterebbero di pubblicare facilmente su riviste con un buon IF. I risultati sarebbero utili, ma solo alla “scienza”, non alla carriera di qualcuno.

C’è poi un altro progetto, il più difficile di tutti, perché il denaro non permette di realizzarlo ed è del tutto contro la natura umana. Per quello posso solo pregare.

Non ho deciso di fare nessuna di queste cose, dopo attenta valutazione perché non penso sussistano le condizioni: non ho capacità sufficienti per agire da solo e credo che non esista qualcuno con cui possa unire le forze.

Post Scriptum: dopo 33 mesi di resistenza, ho sviluppato la CoViD-19. Considerato che si tratta di una malattia che ha provocato il decesso di alcuni milioni di persone in giro per il mondo, sono piuttosto spudorato ma devo dire che mi gratifica essere ancora vivo e respirare decentemente. Grazie vaccini e mutazioni casuali 😁

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