Oggi è mercoledì e sono passate sei settimane dal mercoledì “delle ceneri”. Come ogni anno, per me sono state sei settimane di astinenza dall’alcol. Mi piacciono molto birra, vino e whisky, ma in questo periodo dell’anno non ne voglio bere nemmeno un sorso. Considerate che per un friulano non bere alcolici rende difficile il mantenimento di una vita sociale. Non sono rimasto chiuso in casa, ma in diverse occasioni mi sono sentito parecchio a disagio.
Ci sono tre motivi per cui non assumo bevande che contengono etanolo per alcune settimane ogni anno.
Innanzitutto ti dirò che non lo faccio per osservare un precetto della dottrina cattolica. In effetti la prassi cattolica non prevede l’astinenza protratta dall’alcol, ma altre pratiche, concentrando in particolare l’astinenza su giorni codificati. Io non appartengo alla Chiesa Cattolica e Apostolica Romana, non ne condivido dottrina su molti punti e non seguo le pratiche e i riti cattolici.
Il primo motivo è che desidero esercitare la mia forza di volontà. Tornare a casa dal lavoro, stanco, aprire il frigo e vedere le bottiglie di birra, lasciarle dove sono e bere una bibita analcolica a “calorie zero” è un esercizio di controllo. Nessuno mi vede, nessuno mi giudica, a parte me stesso. Ciò che mi rende una “persona” è la possibilità di scegliere. Questo è un principio che mi è stato insegnato da mio padre e che condivido. Scegliere, andando contro un impulso, mi rende umano. Per lo meno mi avvicina al concetto di umanità che ritengo corretto.
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