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Vai oltre

agosto 4, 2021

Poco più di un mese fa sono tornato in piscina, dopo la “pausa CoViD” durata più di un anno. In estate a Udine si può usare la piscina da 50m all’aperto. Alla prima vasca del primo giorno, arrivato al bordo, mi sono fermato a sfiatare sconcertato e stupito per l’incapacità di fare di più.

Quel giorno ho fatto 10 vasche stile libero, una alla volta. Oggi sono entrato in acqua e ho fatto una serie da 10 vasche per scaldarmi, seguita da altre due, per un totale di 1500 metri. Ai 220m della terza serie mi sono venuti i crampi a un piede. Ho proseguito stringendo i denti, poi ho afferrato la pool buoy che avevo lasciato appoggiata a bordo vasca e ho completato la serie con quella a sostenere le gambe.

Quando il corpo inizia a dirmi “fermati”, so che lo fa per paura di spendere troppp. Interrogo i muscoli e i tendini, se non ci sono lamentele, continuo, ma aumento il ritmo. Perché solo così la prossima volta avrò più resistenza e forza.

Ogni volta miglioro impercettibilmente. Ci vuole pazienza, ogni progresso è un premio. Finisco sempre l’ultima vasca arrancando, mentre tento disperatamente di accelerare ancora. Torno a casa e sono distrutto. Mi metto di nuovo al computer, il nuoto è la mia pausa pranzo. Invece di un buon panino unto, 1,5 km stile libero. Dopo un’ora mi viene un sonno pazzesco, allora cambio lavoro, per stimolare la mente. Con il lavoro non si può forzare, perché il cervello, per lo meno il mio, non risponde come muscoli scheletrici, cuore e fegato. Se il cervello si affatica, va in blocco e, invece di fare un buon lavoro, si fanno una marea di errori, che dovranno essere corretti domani mattina, o rimarranno lì a rovinare il prodotto.

Non prigionieri

Maggio 10, 2020

20200510 giorno 61 delle misure di contenimento

14:44:44

Ieri non ho scritto, per la prima volta dal 8 marzo scorso abbiamo fatto attività motoria. Mia moglie e io. A dire il vero abbiamo incontrato parecchia gente, perché in questa stagione si va soprattutto a camminare in Prealpi e sono zone che conosco poco. Di conseguenza, le idee che mi vengono sono banali e i posti dove vado sono quelli dove “vanno tutti”.

Abbiamo incontrato degli amici, anche loro alla prima uscita dopo due mesi, molti sconosciuti. Io ho tenuto la mascherina sul volto per tutta la camminata, anche quando in vista c’era solo mia moglie, ovvero l’unica persona con cui condivido certamente virus, batteri e qualunque schifezza patogena.

La mascherina oggettivamente rende più difficile respirare quando si sta facendo attività che richiede un po’ più di ossigeno rispetto a stare sul divano a scrivere questo post. Ho voluto tenerla addosso comunque, raccontandomi che era tutto allenamento “per andare a 4000 metri”. In realtà credo che non faccia molto bene. A un certo punto ho provato a togliere la mascherina su un’erta dove stavo ansimando molto e, d’improvviso, mi è sembrato di avere ricevuto una grande spinta verso l’alto.

Ad ogni modo, siamo arrivati sulla sommità del monte, a 1370 m sul livello del mare, dove abbiamo trovato una piccola folla sparpagliata per gruppetti. Molti non indossavano la mascherina perché stavano mangiando un panino o bevendo. Qualcuno è arrivato su senza mascherina proprio, non l’ho vista nemmeno appesa agli spallacci dello zaino. L’ho presa un po’ male.

Ad ogni modo, l’impressione che ho, condivisa da amici che lavorano in ambito sanitario, è che la fifa diminuirà rapidamente e aumenteranno gli episodi di scarsa attenzione. Tuttavia non dovrebbe scoppiare un focolaio di CoViD-19 qui in Friuli. Ci spero, perché se saremo disciplinati, verremo premiati.

Ieri abbiamo incontrato anche una persona che ha iniziato a dirci che le mascherine sono tutte sciocchezze, che lei lo sa perché ha lavorato nella sanità e via avanti. Opinione personale, che cestino prontamente. Non mi sono messo a discutere, avrei potuto tirare fuori una raffica di citazioni bibliografiche, ma non era il genere di persona a cui queste cose fanno effetto. Le dava fastidio l’idea di indossare la mascherina e avrebbe trovato qualunque scusa per non farlo.

Non credo che siamo schiavi di qualcuno o qualcosa, a parte la nostra paura di morte e sofferenza. In questo momento siamo liberi di comportarci in modo maturo e ragionevole, nessuno ci obbliga a comportarci come egoisti e cretini.