Posts Tagged ‘Cambiamento climatico’

Osservazioni sociologiche

gennaio 20, 2021

Oggi ho postato due “aggiornamenti di stato” su Facebook, pubblici, ovvero visibili anche a chi non è uno dei miei contatti.

Uno dei due era il link a un interessante video, trovato su Instagram, che mostra un orso polare a caccia di beluga in piena estate, ovvero in assenza di ghiaccio galleggiante. Una situazione in cui, di solito, gli orsi polari fanno la fame.

Il secondo aggiornamento riporta una mia considerazione in merito al fatto che la Costituzione della Repubblica Italiana obbliga lo Stato a tutelare la salute dei cittadini, ma non attribuisce a questi il diritto di andare a fare escursioni durante un periodo di emergenza sanitaria.

Il primo post ha ricevuto 3 “like” e non è stato commentato.

Il secondo ha generato una serie di commenti, in gran parte contrari alla mia visione, alcuni riportanti argomentazioni, altri no, altri ancora più che irriverenti.

Nella missione di esplorazione di questo pianeta non mi è stato affidato il compito di studiare il comportamento umano, ma l’ecologia. Tuttavia, invadendo il campo di competenza di altri esploratori, la mia osservazione sembra suggerire che qualcosa di legato a un enorme problema, come il rischio di estinzione di molte specie a causa del cambiamento climatico, non interessa a quasi nessuno. Al contrario, una banale considerazione relativa alla necessità di proteggere la comunità riducendo le libertà individuali, ha generato grande interesse.

Questa osservazione non cambia la considerazione che ho degli altri esseri umani.

L’agricoltura ai tempi del cambiamento

agosto 12, 2017

Non so se sia un bel titolo, ma il romanzo non è dei migliori. Al dilà di esagerazioni comprensibili dopo eventi meteorologici molto intensi, la serie di tempeste che si è abbattuta da poco sul Friuli ci deve costringere a fare una riflessione.

Durante una tempesta estiva alla fine di giugno 2017

Il clima sta cambiando, lentamente ma inesorabilmente. Forse meno lentamente di quanto gradiremmo. Sulle cause del cambiamento climatico il dibattito è molto acceso, si sono riempite migliaia di pagine e si sono scritti milioni di post su tutti i social media, ma sul fatto che ci sia un cambiamento in corso sembra che siamo tutti concordi.

Poco tempo fa ne ho scritto sul mio blog “più scientifico” in un articolo intitolato Adattarsi.

Torniamo in Friuli. Le tempeste dell’altro ieri (10 agosto 2017) hanno generato venti molto veloci, che hanno provocato ingenti danni al suolo. Alcune stazioni hanno registrato velocità attorni a 120 km/h, ma dalla mia esperienza di convivenza con la Bora, quello che ho visto fuori casa non si giustificava con meno di 150 km/h, sostenuti per almeno un minuto. Ho visto volare di tutto anche a sei – otto metri da terra. Fra le altre cose, un bidone dell’immondizia è passato a tutta velocità fuori dalla finestra del mio soggiorno, al secondo piano di una palazzina in zona Udine Nord.

Oggi sul Messaggero Veneto (il giornale locale del Friuli) leggo un articolo relativo ai danni subiti dall’agricoltura (leggi qui).

La scarsità di precipitazioni che ha colpito il Friuli a partire dall’autunno 2016 è stata piuttosto rilevante e ha culminato con una precoce siccità estiva. Questo ha indotto la Regione ad applicare una deroga al deflusso minimo vitale, per consentire la derivazione dell’acqua dal fiume e garantire un apporto irriguo tale da salvare i raccolti. A quanto ho capito il sacrificio del fiume non è stato sufficiente e i danni da siccità si sono comunque verificati, anche se credo in misura minore rispetto a quanto sarebbe accaduto senza irrigazione.

Ora le colture, e in particolare mais, vigneti e pioppeti, sono stati colpiti (more…)

Pensieri di fine vacanza

dicembre 9, 2008

Ieri abbiamo passato tre ore in coda lungo la Statale d’Alemagna. Giusta punizione per tre lussuosi giorni a Cortina con sci, passeggiate lungo il corso e cucina di alto livello. Stando fermi ci si innervosisce e si pensa. Persino troppo. Ed ho così pensato che tutti quei veicoli incolonnati stavano bruciando una gran quantità di gasolio e benzina. Potevo vedere un tratto di strada lungo circa un chilometro, su cui stavano avanzando a passo di tartaruga (d’uomo sarebbe stato eccessivo) veicoli impachettati a distanza di circa un metro l’uno dall’altro. Due calcoli veloci rivelano che su quel chilometro potevano esserci circa 200 veicoli, coi motori accesi, intenti ad ossidare carbonio immagazzinato nelle viscere della Terra milioni di anni fa.
Il pianeta si sta scaldando. Questo dato è incontrovertibile. Se sia causa dell’uso di combustibili fossili o meno, è motivo di grandi discussioni. Finora ho visto molti modelli, ciascuno che prova tutto ed il contrario di tutto, ma il dato resta: l’atmosfera terrestre si sta scaldando. Immettere anidride carbonica a tonnellate non aiuta di sicuro. Cosa accadrà? Modelli ed ancora modelli su modelli. L’uomo della strada dice “tanto io ho il condizionatore”. Ma il condizionatore ha bisogno di energia per funzionare. Come faremo a disporre di abbastanza energia per rinfrescare l’umanità intera? Il problema non è tanto quello del condizionatore. Siamo nati in Africa, ed in Africa si muore di fame, non di caldo. Già, si muore di fame. Se il clima attuale dell’Africa subsahariana dovesse divenire quello delle fasce attualmente coltivate, non avremmo più la possibilità di sfamare sei miliardi di persone.
Stare in coda fa male. Ci si rende conto di quanto siamo fragili ed imbecilli. Per fortuna capita solo a me.