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Cambiare classe dirigente

novembre 22, 2020

Ribadisco il mio pensiero riguardo ciò che è accaduto fra maggio e settembre 2020.
La Repubblica Italiana, la Regione FVG e la Regione Sardegna non si sono adeguatamente preparate per affrontare la seconda ondata di CoViD-19.
Parlo di ciò che vivo. Non esprimo giudizi su altri.

Ne abbiamo evidenti prove. Una su tutte: il metodo di classificazione delle zone è stato adottato dal Governo a seconda ondata iniziata, mentre regioni dove i contagi stavano aumentando adottavano misure moderatissime e inefficaci, più di immagine.

Sono quasi certo che il famoso CTS avesse previsto molto più di ciò che il Governo e le Regioni hanno lasciato intendere, a parte il problema della divergenza dei modelli, che sicuramente c’è. Ma chi governa doveva sapere, oppure ha evitato di chiedere.

Questa incompetenza è trasversale, l’inattività di Stato e Regioni è responsabilità di politici di tutti i partiti principali: M5S, PD, Lega, FI, FdI.

Ora, veniamo a noi cittadini.

Invece di passare il tempo a lanciare accuse contro la squadra avversaria, è ora di estrarre la testa dalla sabbia e renderci conto che dobbiamo sostituire l’intera classe dirigente!

E non con bibitari e pagliacci. Nessuno degli attuali “politici” di vertice è all’altezza di pulire i bagni dei palazzi in cui immeritatanente siedono grazie al nostro improvvido voto.

Io mi metto a disposizione fin da ora per pulire i vetri di Palazzo Chigi e passare tutti gli angoli con il Dyson a batteria. Fin lì dovrei farcela.

Per una nuova classe politica

Maggio 27, 2020

Leggo su Open che le Sardine vanno in pausa (l’articolo qui).

Sono sempre stato molto critico, rispetto all’entusiasmo manifestato da molti nei confronti di questo “movimento”. Devo dire però che questa scelta è molto ragionevole, corretta e apprezzata (da me per lo meno).

Il paese non ha bisogno di un altro movimento di rabbiosi contro tutto e contro tutti, ma di proposte. Il paese ha bisogno di sostituire una classe dirigente in cui ci sono troppi incapaci, corrotti, narcisisti, scaldapoltrone.

Dalla piazza può venire la spinta a farlo, ma per andare oltre bisogna sedersi, guardarsi in faccia (anche in call in tempo di CoViD), stabilire quali siano i fondamenti di un’idea di Italia per domani, stabilire i metodi, definire un percorso.

Non posso sapere, a priori, se sarei d’accordo con un nuovo soggetto politico, ma prima di stabilirlo ho bisogno di leggere o ascoltare queste cose. Gli slogan contro un politicante o l’altro non sono un programma, sono l’abbaiare del cane da guardia della democrazia, il richiamo starnazzante delle oche del Campidoglio, ma poi bisogna che i padroni di casa (noi cittadini) intervengano.

Chi trova offensivo il compito del cane da guardia o delle famose oche del Campidoglio, sbaglia. Ma chi crede che sia sufficiente dare l’allarme per risolvere ogni problema, sbaglia di più.