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L’agricoltura ai tempi del cambiamento

agosto 12, 2017

Non so se sia un bel titolo, ma il romanzo non è dei migliori. Al dilà di esagerazioni comprensibili dopo eventi meteorologici molto intensi, la serie di tempeste che si è abbattuta da poco sul Friuli ci deve costringere a fare una riflessione.

Durante una tempesta estiva alla fine di giugno 2017

Il clima sta cambiando, lentamente ma inesorabilmente. Forse meno lentamente di quanto gradiremmo. Sulle cause del cambiamento climatico il dibattito è molto acceso, si sono riempite migliaia di pagine e si sono scritti milioni di post su tutti i social media, ma sul fatto che ci sia un cambiamento in corso sembra che siamo tutti concordi.

Poco tempo fa ne ho scritto sul mio blog “più scientifico” in un articolo intitolato Adattarsi.

Torniamo in Friuli. Le tempeste dell’altro ieri (10 agosto 2017) hanno generato venti molto veloci, che hanno provocato ingenti danni al suolo. Alcune stazioni hanno registrato velocità attorni a 120 km/h, ma dalla mia esperienza di convivenza con la Bora, quello che ho visto fuori casa non si giustificava con meno di 150 km/h, sostenuti per almeno un minuto. Ho visto volare di tutto anche a sei – otto metri da terra. Fra le altre cose, un bidone dell’immondizia è passato a tutta velocità fuori dalla finestra del mio soggiorno, al secondo piano di una palazzina in zona Udine Nord.

Oggi sul Messaggero Veneto (il giornale locale del Friuli) leggo un articolo relativo ai danni subiti dall’agricoltura (leggi qui).

La scarsità di precipitazioni che ha colpito il Friuli a partire dall’autunno 2016 è stata piuttosto rilevante e ha culminato con una precoce siccità estiva. Questo ha indotto la Regione ad applicare una deroga al deflusso minimo vitale, per consentire la derivazione dell’acqua dal fiume e garantire un apporto irriguo tale da salvare i raccolti. A quanto ho capito il sacrificio del fiume non è stato sufficiente e i danni da siccità si sono comunque verificati, anche se credo in misura minore rispetto a quanto sarebbe accaduto senza irrigazione.

Ora le colture, e in particolare mais, vigneti e pioppeti, sono stati colpiti (more…)