Posts Tagged ‘Emigrazione’

Migranti

luglio 4, 2017

Scusate se sarò cinico e politically incorrect, ma dell’ipocrisia ne ho le tasche piene.

Innanzitutto bisogna fare una corretta distinzione fra profughi e migranti per motivi economici. Il profugo fugge da una guerra o da persecuzioni. Il migrante economico cerca condizioni di vita migliori, ovvero fugge la povertà.

Molti dei nostri parenti sono stati migranti economici, imbarcandosi verso l’America o l’Australia, oppure spostandosi attraverso l’Europa in cerca di lavoro che consentisse di inviare a casa del denaro. Molti si sono spostati con le famiglie e stabiliti definitivamente nei paesi di destinazione. Alcuni italiani hanno continuato a fare il loro lavoro di mafiosi in America, altri hanno continuato a fare lavori onesti. In questo momento ci sono più friulani fuori dal Friuli che in patria, ammesso che sappiano di esserlo (quelli in patria).

Il motivo per cui oggi milioni di persone si spostano attraverso il mondo è identico a quello di cinquanta, cento, mille anni fa. In questo momento chi vive in Europa sta in pace, ha da mangiare ogni giorno, acqua potabile che esce dal rubinetto di casa. Come surplus, auto privata, smartphone anche ai più poveri e televisioni in ogni casa. Sono cose estremamente preziose per chi è nato e cresciuto in luoghi dove ci sono continue guerre e scontri etnici, dove trovare da mangiare può essere un’impresa molto difficile, dove l’acqua è spesso lontana e di qualità pessima.

Quando l’abitante del “terzo mondo” scopre lo stile di vita dell’Europa, lo desidera. Voi non lo fareste? Così come la vedono questi disperati basta spostarsi (more…)

Una bella sberla (morale)

agosto 28, 2015

Oggi mia madre mi ha chiesto: ma questi che arrivano con le barche, perché scappano?

La domanda mi fa saltare sulla poltrona. Ma come perché?! La guerra, la gente che spara, le bombe, manca cibo, mancano medicine, manca la sicurezza, può capitare che qualcuno arrivi e ti ammazzi da un momento all’altro!

Non risponde nulla, semplicemente tace e guarda davanti a sé, sembra nel vuoto, ma non è nel vuoto, sta guardando qualcosa che io non posso vedere.

Ci penso e mi rendo conto che la mia spiegazione è inutile e sciocca.

Mia mamma è nata nel 1936. Ha vissuto la guerra. I bombardamenti. I cosacchi che entravano in casa ubriachi e a rubare il cibo. I tedeschi che rastrellavano e fucilavano coi loro alleati fascisti. Le rappresaglie, la guerriglia, la mancanza di derrate, di medicine, di qualunque sicurezza. L’intrico mortale di fazioni in lotta l’una contro l’altra per controllare il territorio e il futuro.

Semplicemente mia mamma non sa esattamente dove sia la Siria, non riesce a inserire in un contesto geografico i mille conflitti di cui parlano i telegiornali, anche perché una bambina del 1936 non ha potuto studiare e conoscere il mondo come un borghesuccio nato nel 1971. Ma ha conosciuto la guerra.

Ci sono dei silenzi che sono più difficili da reggere di qualunque parola e fanno più male di una sberla. E qualche sberla anche dopo i 40 una madre te la può sempre dare.

Discorso folle e razzista sull’immigrazione

Maggio 11, 2009

Non ho capito bene perché in Italia sia impossibile discutere serenamente di immigrazione. Forse perché gli italiani sono più abituati ad emigrare che a ricevere immigrati.
Il problema è che se non si ragiona e non si discute serenamente, non è possibile trovare una soluzione.

Innanzitutto bisogna chiarire che in Italia, come in ogni paese del mondo, esistono razzismo e xenofobia oltre che intolleranza verso chi è diverso (more…)