Un esule istriano una volta mi disse: “Che cojoni! Sta gente, nata e vissuta a Roma, Milano, Napoli, continua a romperci i cojoni; i loro veci jera fasisti, hanno fatto incazzare i s’ciavi, poi sono scappati e noi abbiamo subito.”
Grazie a Dio i miei parenti lasciarono l’Istria prima del 1918, però se lo dice uno che c’era: CHE COJONI!
(E maledeta la barca che li gà portadi)