Si discute, al Senato della Repubblica, il provvedimento normativo che dovrebbe creare riforme nel campo delle intercettazioni. Bufera.
Innanzitutto, di cosa si sta parlando? Per quanto ne so, le intercettazioni sono un metodo per ascoltare cosa si dicono (o si scrivono) determinate persone. Esistono le intercettazioni telefoniche, quelle ambientali (microfoni), controllo di e-mail e traffico internet.
Qual’è lo scopo delle intercettazioni?
La tecnica nasce ad uso militare, durante le operazioni di guerra. Riuscire ad intercettare le comunicazioni del nemico significa acquisire informazioni essenziali per colpirlo, e nello stesso tempo metterlo in difficoltà anche nella comunicazione.
Quando il nemico scopre di essere intercettato, o lo sospetta, deve adottare linguaggi cifrati, ridurre la comunicazione, allungarne i tempi. Ma può mettere in atto delle contromisure, riducendo la probabilità che le informazioni vengano scoperte.
Ciò di cui si sta parlando in questi giorni riguarda le intercettazioni, usate dagli organi di Polizia e dalla Magistratura, nel corso delle indagini su reati compiuti in Italia. Si tratta sempre di guerra, in questo caso contro il crimine.
Qual’è il problema?
Che spesso i testi estratti dalle intercettazioni finiscano nelle mani dei giornalisti e vengono pubblicati su giornali, o citati da radio e televisione. (more…)