Dato molti ritengono di dovere ricordare le cose solo oggi, nel giorno della memoria, vi dico cosa ricordo io, tutto l’anno. In particolare oggi voglio ricordare ancora una volta Barni, al secolo Giovanni Battista Berghinz, partigiano della Brigata Osoppo Friuli. Per mio padre, nel 1943 e 1944 era “l’amico del papà che veniva a casa”.
Barni e Neri (Antonino Moro), entrambi partigiani osovani, collaborarono fino al giorno della cattura del primo da parte dei nazisti, il 28 luglio 1944. I nazisti andarono anche a casa Moro, non trovarono Neri, mio nonno, quindi portarono via mia nonna Annamaria. Barni venne interrogato alla moda dei nazisti. Come pure mia nonna. Lei se la cavò con uno scambio di prigionieri, anche se ricordo ancora il giorno in cui un tumore al cervello fece riemergere il ricordo sepolto di quei giorni. Nel delirio ripeteva “fatemi quello che volete, io non vi dico nulla!”. Non voglio nemmeno fare il confronto con le idiozie che dei bambocci viziati dicono in questi giorni. Quelli erano orrori veri.
Si è saputo che dopo quel trattamento Barni era ridotto in fin di vita. Le SS lo portarono alla Risiera di San Sabba, il campo di sterminio di Trieste, da cui ovviamente non uscì mai. Il suo spirito forse uscì attraverso il camino del forno crematorio.
Chi ricorda solo una parte delle vittime del nazismo, è un nazista. Ricordiamo anche chi combatté “pai nestris fogolârs”.