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Se fossi un politico

ottobre 26, 2022

Non sarei populista, ma molto attento a dialogare col popolo, usando il linguaggio del popolo. Certo continuerei a usare il congiuntivo, ma parlare con la gente e fra la gente non implica essere sgrammaticati, richiede invece empatia.

Vorrei affrontare, accanto a quelli enormi e globali, anche i temi che interessano a coloro che non hanno una gran istruzione o “cultura”, con un obiettivo diverso rispetto a destra e sinistra: non vorrei lasciare il popolo in preda a ignoranza e paure, né disprezzare il popolo a causa di ignoranza e paure.

Vorrei individuare i punti deboli del paese, che preparano i problemi di domani. Parlare dell’oggi, ma anche del futuro, senza dimenticare la storia che ci ha portati fino a qui.

Sancirei il diritto dei politici ad avere almeno un giorno libero alla settimana per andare in montagna! La politica è un dovere per tutti noi, come lo è il lavoro, ma non deve essere un’ossessione.

Se fossi un politico lavorerei per diventare inutile, per lasciare il mio incarico a qualcun altro.

Se fossi un politico, non mi comporterei come un politico.

Ius soli

giugno 21, 2017

Facciamo chiarezza almeno sui termini

Lo Ius soli viene considerato in tutto il mondo come l’acquisizione della cittadinanza di uno stato per il semplice fatto di essere nati sul suo territorio. Ovvero: se qualcuno nasce da cittadini stranieri in un dato Stato, ne diviene automaticamente cittadino.

Noi europei siamo abituati invece allo Ius sanguinis, ovvero a diventare automaticamente cittadini di uno Stato se almeno uno dei nostri genitori lo è.

Lo Ius soli viene applicato in quasi tutti gli stati dell’America, compresi quelli (more…)

Governi usa e getta

dicembre 13, 2016

Ricordate gli anni ’70 e ’80?

dcpci
La differenza fra allora e oggi è una e semplice: cambiava governo, non cambiava politica generale. C’era una DC forte all’esterno (ma divisa all’interno) e un PCI forte all’esterno e non troppo diviso all’interno.
C’erano poi i satelliti, utili per ottenere la fiducia, attualizzato li chiameremmo “i verdiniani” di allora. I partiti “minori” della così detta “Prima Repubblica” erano a volte eredi di grandi partiti, discendendi in linea teorica di chi aveva costruito la Repubblica, ma dall’inizio degli anni ’80 erano in realtà divenuti centri di gestione del potere, erano finiti in mano a gruppi di persone che volevano solo avere qualche posizione decente per incassare tangenti e gestire favori per amici, amici degli amici e parenti associati al clan.

Nella perversione di questo meccanismo, che (more…)