Arresti per corruzione, dieci provvedimenti di custodia cautelare a carico di politici, funzionari dell’ANAS e imprenditori. La vicenda è rimbalzata dai giornali nazionali a quelli locali, dato che fra i destinatari del provvedimento c’è un noto imprenditore friulano, presidente di un’impresa edile fra le più celebri della nostra regione.
Per anni ho sentito commentare sottovoce l’onnipresenza di quel nome, il successo dell’azienda, ma a volte i commenti che si fanno sulle aziende e i loro dirigenti sono dettati più da invidia che da conoscenza di illeciti. Quello che mi interessa oggi non è tanto chiacchierare sugli arresti domiciliari di un imprenditore friulano, semmai ragionare su come la Repubblica Italiana sia afflitta da un male cronico, quello della corruzione, verificata o presunta che sia.
Il problema non è morale, non solamente morale. La corruzione, in particolare nell’affidamento di appalti, è contraria allo stesso liberismo di cui gli imprenditori italiani si considerano seguaci. Uccide la concorrenza, perché (more…)