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Affluenza e mal di panza

settembre 26, 2022

Affluenza alle urne Elezioni politiche 2022 inferiore ai 2/3 degli aventi il dovere di votare: sono furibondo

Seriamente, senza analizzare il voto che ha premiato FdI e dato un chiaro segnale di sfiducia agli altri, hanno votato meno di 2/3 di coloro che avrebbero potuto farlo, anzi dovuto! Perché io il voto lo considero un dovere. Una volta, in occasione delle elezioni, ero lontano da casa e non avevo modo per votare fuori sede; stetti male per una settimana.

Non riesco a prendermela con i politicanti che popolano il paese, no. Sono veramente arrabbiato col popolo! E allora ho pensato: chi non vota per due volte di fila, deve perdere qualcosa che gli interessa più del voto. Che ne so, 10 giorni di ferie. Oppure gli facciamo pagare al 100% la prima prestazione sanitaria che si fa erogare da una struttura pubblica o convenzionata. Gli si blocca il cellulare per sei mesi e a letto senza cena!

Chi vota vale, chi non vota è un vile!

Wiva la sQuola

Maggio 29, 2019

Non so quanti di voi abbiano seguito la polemica scoppiata a seguito delle dichiarazioni rese da Gianni Cuperlo, nel corso della trasmissione L’aria che tira su La7 il 27 maggio scorso. C’è qualcosa di interessante che è sfuggita a troppi nell’ondata di indignazione e insulti, qualcosa che è politicamente molto grave. Ma andiamo con ordine, seguitemi nel ragionamento.

Per vedere l’estratto dell’intervento clicca qui

Cuperlo durante la trasmissione ha affermato: Mi colpisce che oggi la Lega sia il primo partito in Sardegna. Lì il 33% dei ragazzi che frequentano la secondaria non completerà il corso di studi. ed ha quindi aggiunto: Eppure, questo governo non ha fatto alcunché sulle politiche di diritto allo studio.

Sui mezzi di disinformazione di massa, la seconda parte della frase è stata omessa e ciò che è rimasto non è un atto d’accusa verso il Governo attuale (M5S – Lega), ma un’apparente correlazione fra (more…)

Anti

Maggio 7, 2019

Negli ultimi 74 anni in Italia non si è mai sopito il confronto sul fascismo. Quel capitolo potrebbe sembrare storicamente chiuso con la fine della Repubblica Sociale Italiana, la fine della monarchia e l’instaurazione della Repubblica Italiana, fondata su una Costituzione di tipo democratico e su valori opposti a quelli del totalitarismo. Ma così non è, per lo meno nel dibattito pubblico.

Ancora oggi, nel 2019, ci troviamo in uno scenario politico in cui si usano i termini “fascista” e “antifascista”, molto spesso a sproposito.

Innanzitutto si identifica il fascismo con una generica forma di totalitarismo nazionalista. Il fascismo fu indubbiamente un’ideologia che creò un regime totalitario e si richiamava agli ideali del nazionalismo, ma non fu tutto lì. Stabilire cosa fu il fascismo richiederebbe un’analisi storica e politica molto articolata, passando dai movimenti dei reduci, attraverso (more…)