Tips and tricks for dummies
Avete presente quei manuali che si trovano (tutt’ora) in vendita e sono intitolati sempre (….) for dummies? Che tradotto significa “per principianti totalmente inetti”. Ci sono per più o meno tutte le attività umane, sospetto che esista anche un Astronautica for dummies e forse anche Cardiochirurgia for dummies. Io ho quello per l’uso di Access e devo dire che sono la prova vivente del fatto che non è per niente for dummies oppure esiste una categoria di incapacità che va oltre dummies e a cui appartengo.
Non ho la pretesa di scrivere “Politics in democracy for dummies“, innanzitutto perché non sono un esperto di politica (il che mi candida automaticamente a nuovo Leader Supremo di qualche nuovo Partito Risolutivo Finale). In secondo luogo non ho tempo per scrivere un manuale, dato che non ho ancora letto L’IVA funesta di Fulvio Romanin e quindi non riesco a gestire il mio lavoro come libero professionista, col risultato che ho appena inviato una relazione che mi è costata 3 giorni senza superare mai le 4 ore di sonno. Che cavolo scrivi post, vai a dormire! No, scrivo per rilassarmi. Il terzo motivo, forse il più importante, è che non ho un editore. Difficile avere un editore se non si ha un libro.
Torniamo alla nostra teoria del consenso popolare. Il 4 marzo scorso (domenica scorsa) i cittadini italiani di maggiore età sono andati a votare per eleggere i due organi legislativi della Repubblica Italiana. Lo hanno fatto secondo regole stabilite dalla Costituzione e da una legge, definita “legge elettorale”, che al momento è nella versione 375.00 (first unstable release) e viene chiamata amichevolmente (ma non troppo) “il Rosatellum“, dal nome di un parlamentare triestino (Ettore Rosato) che si è assunto l’onere di legare il suo cognome a una delle più strampalate norme mai concepite da mente umana.
I risultati di queste elezioni sono stati molto interessanti, perché ci parlano di (more…)