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Accoglienza come?

ottobre 16, 2017

Proteste anti migranti, ce ne sono in tutta Italia e in FVG, l’ultima a Grado.

Capiamoci, che uno sia d’accordo o meno, sul fatto di accogliere migranti, rimane il fatto che esiste un disagio, una contrarietà, delle paure. Non si può trascurare il sentire del popolo, in democrazia.

Queste paure non sono generate dai politicanti di serie B, ma vengono cavalcate e quindi ingigantite da questi politicanti senza programma e senza midollo, gente che aspira allo stipendio parlamentare senza avere alcuna intenzione di fare qualcosa di buono per noi cittaddini.

Lasciando da parte queste povere persone che berciano idiozie per campare, dobbiamo avere coscienza del fatto che chiunque voglia governare l’Italia nei prossimi cinque anni dovrà spiegare, in modo chiaro e inequivocabile, come intende gestire un fenomeno, l’immigrazione clandestina, che non è oggettivamente arrestabile con azioni del solo governo italiano.

So che sembra angosciante, e lo è, ma l’Italia per la sua posizione è sempre stata un ponte attraverso il Mediterraneo. E’ per questo che (more…)

Per il bene comune

aprile 7, 2016

Una cosa mi è chiara: in Italia per mantenere (e non diminuire) il livello di spesa pubblica, si opera a danno dei servizi ai cittadini, si sceglie di dare importanza a quello “che si vede” e non a “quello che serve”, si sceglie di non toccare la vera casta, quella degli stipendiati comunque vada. Si sceglie di spremere chi produce fino a farlo crollare, con totale assenza di lungimiranza, perché se ammazzi la vacca, il latte non lo mungi più.

Ecco cosa stanno facendo tutti i governi di ogni colore politico dall’inzio del XXI secolo. Stanno oltre tutto ammazzando il ceto medio produttivo, facendo finta di difendere i “veri lavoratori” ma tutelando gli interessi della grande finanza e dell’apparato burocratico.

In questo momento storico siamo forzati a compiere delle scelte. Le alternative sono poche: distruggere questo sistema politico (ma non le istituzioni), adeguarci e diventare disonesti oppure fuggire all’estero.

Io credo che sarebbe meglio distruggere questo sistema politico. E non parlo di “mandiamoli a casa”, perché questo Parlamento, che continua a sostenere tutti i governi di tutti i colori, è legittimamente eletto da noi cittadini. Quello che dobbiamo fare è smettere di essere inerti, dobbiamo colpire al cuore un sistema che si basa sulla non partecipazione alla vita politica dei cittadini, ma non dobbiamo farlo in modo puerile, con la protesta o atti violenti: oltre a essere di dubbia valenza morale, non hanno mai condotto a risultati duraturi.

Dobbiamo elaborare concrete e ragionate proposte di un sistema alternativo, non la somma dei mal di pancia e degli interessi individuali, ma una matura riflessione su ciò che è interesse collettivo. All’inizio ci sembrerà di essere penalizzati individualmente, ma alla fine scopriremo che tutti trarranno vantaggio dal cambiamento. E quando parlo di cambiamento, non parlo di un concetto vuoto e astratto come quello di cui parlano i politici di professione. Io non voglio guadagnare un centesimo facendo il parlamentare o il consigliere regionale, voglio semplicemente che il mio paese sia parte di un’Europa libera e che goda della pace. Vi chiedo di iniziare da noi stessi, di smettere di piangere, strillare ed elemosinare, per tornare a prendere in mano il destino del nostro paese.

Chiedo troppo?

Necessità di cambiamento

agosto 31, 2011

A dritta! Anzi no, babordo! Avanti tutta! No, no, macchine indietro!!
La manovra finanziaria più o meno viene predisposta in questo modo.

Ne abbiamo sentite di tutti i colori. Prima la patrimoniale, che però non è stata affrontata perché avrebbe toccato da un lato i risparmi dei poveracci, ma dall’altro il tesoro dei ricconi. Poi sentiamo parlare di “contributo di solidarietà”. A partire da redditi di 90.000€, ma anche questo non va bene, perché significa fare pagare più tasse a coloro che occupano i posti chiave del Paese. Allora proviamo a toccare le pensioni, ma anche no, forse si. Tagliamo alle regioni, ma le mettiamo in ginocchio. Allora proviamo a fare fuori le province, fermo restando che si fanno fuori i consigli provinciali, mica i dipendenti. Ma lo faremo più avanti. Alla fine la gran trovata: lotta all’evasione. Sono vent’anni che sento parlare di lotta all’evasione. So che io dichiaro il doppio di certi commercianti … come mai? (more…)