Prima che il 2022 finisse presi una decisione: non fare “buoni” propositi per il 2023.
I buoni propositi di capodanno non li ho mai messi in atto in mezzo secolo, non vedo perché perdere tempo. Si chiama esperienza.
Non significa che non farò nulla di buono nel 2023, ma che non ho nessuna intenzione di stabilire ora cosa farò. Un paio di desideri li ho, ma dubito che qualcuno li definirebbe “buoni”.

Il 2022 non è stato peggiore di altri anni della mia vita. Ma nemmeno migliore di tanti altri. Credo che a fare la differenza sia il cumulo. Ogni anno si accumulano fatti spiacevoli, i cui effetti si sommano. Sembra il bioaccumulo dei metalli pesanti.
Ad ogni modo, in passato ho ottenuto eccellenti risultati senza fare buoni propositi per capodanno. Come quando passai da 103 a 82 kg di peso, lentamente, impiegando alcuni anni, a piccole tappe. Oppure quando divenni uno dei professionisti più richiesti nel mio campo, facendo addirittura un lavoro che considero uno sgradevole ripiego e da cui vorrei liberarmi.
Se mi metto di buzzo buono a fare una cosa, se questa è oggettivamente possibile per le mie capacità fisiche e mentali, raggiungo ottimi risultati. Mai senza fatica, ma ci arrivo. Tutto sta a decidere di agire e come.
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