Posts Tagged ‘Ripartenza’

Pericoli della Fase 2

Maggio 13, 2020

Quello ovvio è che, più gente in giro permetta una nuova diffusione del SARS-CoV-2 e l’aumento di casi della CoViD-19.

Quello meno ovvio è un boomerang economico legato alla riapertura delle attività commerciali, di ristorazione e di accoglienza. Le attività che hanno subito in modo incredibilmente doloroso gli effetti del lockdown.

Gli esercenti, da un paio di settimane, lanciano grida disperate, di chi sta annegando in un mare di perdite. Le entrate sono azzerate, ma non lo sono i costi fissi, come affitto del locale e canoni vari. Molti titolari di azienda e lavoratori autonomi inoltre vivono compensando costantemente i debiti verso fornitori e Stato (tasse) usando gli incassi in entrata, generando un circolo vizioso che aumenta l’indebitamento reale, ma permette di sopravvivere e sperare in tempi migliori.

Ora si parla di riaprire e io ho paura di un fenomeno non molto ovvio. Permettere agli esercenti di tornare ad aprire non costa nulla allo Stato, alle Regioni e ai Comuni. Almeno non nell’immediato. Costerebbe invece molto sostenere le imprese e il reddito di chi deve restare fermo. Abbiamo ascoltato molte parole sui famosi 600€ e altre forme di sostegno al reddito. Ma chi riapre passa dalla modalità “bisognoso di sostegno pubblico” alla modalità “lavora e arrangiati”.

In sostanza, con questa mossa chi governa si smarca, non ha più bisogno di stanziare enormi quantità di denaro per sostenere gli esercizi chiusi, i loro proprietari e dipendenti.

L’esercente riapre. Ma non è tutto come prima.

Innanzitutto, una quota rilevante dei cittadini italiani ha subito una forte contrazione del reddito durante il lockdown. Il negoziante che vende elettrodomestici e non ha incassato, non avrà soldi per andare a comprare un abito nuovo, o per andare a cena fuori. Anche se gli permettessero di andare in Sardegna, non avrebbe soldi per andare in vacanza. Il potere d’acquisto di negozianti, ristoratori, albergatori e alcuni professionisti è diminuito moltissimo. Al momento forse sta meglio l’operaio che ha avuto accesso alla cassa  integrazione rispetto al proprietario di un bar di successo, che non aveva risparmi da usare durante il lockdown, perché magari aveva investito e stava ammortizzando.

Meno potere di acquisto nella popolazione, meno incassi per chi riapre.

Poi c’è la paura. Il virus SARS-CoV-2 non è scomparso. Il numero di casi di CoViD-19 non è azzerato. La diminuzione marcata nel numero di casi è dovuta al fatto che per due mesi siamo stati tappati in casa. Molti di noi non lo hanno capito, ma molti altri si. Chi lo ha capito, non ha tanta voglia di andare al pub a bere una birra con altre 30 persone ingrumate in uno spazio ristretto. Quindi è ragionevole pensare che oltre alla minore capacità di spesa, ci sia anche una minore propensione a uscire per accedere a determinate attività.

Ma ci saranno le regole per ridurre il rischio. Si, queste regole imporranno, se ragionevoli dal punto di vista tecnico, che la densità di persone in un locale sia tale da rendere meno probabile la diffusione del virus. Significa che la capienza dei locali diminuirà in modo drammatico. Da quanto ho capito, sarà molto inferiore alla metà di quella attuale. Sapete cosa significa? Che se la tua attività stava in piedi, a volte per un pelo, facendo il pienone ogni sabato sera, con la riapertura il pienone non ci sarà. Se prima facevi fuori 4 fusti di birra il sabato sera, domani ne farai fuori 1. E se il tuo margine su quel fusto è quello di prima, non ci pagherai l’affitto, non pagherai canoni e bollette, non pagherai i dipendenti e non avrai soldi per dare da mangiare alla tua famiglia.

Però i politici potranno dire “io vi ho fatto riaprire!”.

Aiuti ulteriori da parte dello Stato? Diciamolo chiaramente. Lo Stato in cassa ha debiti per molte centinaia di miliardi. Anche ipotizzando un’impossibile politica inflattiva, per un’Italia che esca dall’Euro e torni alla Lira, stampando moneta per proprio conto, stamperebbe carta straccia e gli esercenti finirebbero comunque in miseria.

Non sono un economista e non ho in mano i conti dello Stato o delle Regioni, per cui non posso tirare fuori soluzioni che non siano strampalate. Semplicemente volevo stimolare i miei cinque lettori a pensarci un po’.

Non prigionieri

Maggio 10, 2020

20200510 giorno 61 delle misure di contenimento

14:44:44

Ieri non ho scritto, per la prima volta dal 8 marzo scorso abbiamo fatto attività motoria. Mia moglie e io. A dire il vero abbiamo incontrato parecchia gente, perché in questa stagione si va soprattutto a camminare in Prealpi e sono zone che conosco poco. Di conseguenza, le idee che mi vengono sono banali e i posti dove vado sono quelli dove “vanno tutti”.

Abbiamo incontrato degli amici, anche loro alla prima uscita dopo due mesi, molti sconosciuti. Io ho tenuto la mascherina sul volto per tutta la camminata, anche quando in vista c’era solo mia moglie, ovvero l’unica persona con cui condivido certamente virus, batteri e qualunque schifezza patogena.

La mascherina oggettivamente rende più difficile respirare quando si sta facendo attività che richiede un po’ più di ossigeno rispetto a stare sul divano a scrivere questo post. Ho voluto tenerla addosso comunque, raccontandomi che era tutto allenamento “per andare a 4000 metri”. In realtà credo che non faccia molto bene. A un certo punto ho provato a togliere la mascherina su un’erta dove stavo ansimando molto e, d’improvviso, mi è sembrato di avere ricevuto una grande spinta verso l’alto.

Ad ogni modo, siamo arrivati sulla sommità del monte, a 1370 m sul livello del mare, dove abbiamo trovato una piccola folla sparpagliata per gruppetti. Molti non indossavano la mascherina perché stavano mangiando un panino o bevendo. Qualcuno è arrivato su senza mascherina proprio, non l’ho vista nemmeno appesa agli spallacci dello zaino. L’ho presa un po’ male.

Ad ogni modo, l’impressione che ho, condivisa da amici che lavorano in ambito sanitario, è che la fifa diminuirà rapidamente e aumenteranno gli episodi di scarsa attenzione. Tuttavia non dovrebbe scoppiare un focolaio di CoViD-19 qui in Friuli. Ci spero, perché se saremo disciplinati, verremo premiati.

Ieri abbiamo incontrato anche una persona che ha iniziato a dirci che le mascherine sono tutte sciocchezze, che lei lo sa perché ha lavorato nella sanità e via avanti. Opinione personale, che cestino prontamente. Non mi sono messo a discutere, avrei potuto tirare fuori una raffica di citazioni bibliografiche, ma non era il genere di persona a cui queste cose fanno effetto. Le dava fastidio l’idea di indossare la mascherina e avrebbe trovato qualunque scusa per non farlo.

Non credo che siamo schiavi di qualcuno o qualcosa, a parte la nostra paura di morte e sofferenza. In questo momento siamo liberi di comportarci in modo maturo e ragionevole, nessuno ci obbliga a comportarci come egoisti e cretini.

R Evolution 9

aprile 26, 2020

20200426 giorno 47 delle misure di contenimento

13:40

Molti dicono che questa pandemia stia cambiando il mondo. A me non sembra. Potrebbe farlo, ma non sta accadendo. Gran parte di noi non lo vuole.

17:44

Quello che sento dire, che leggo, è “non vedo l’ora che tutto torni come prima“.

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