Posts Tagged ‘Social Media’

Non è solo mercificazione

aprile 2, 2022

C’è una dose di errore in certe campagne promozionali

Bazzicando i social capita di ricevere continuamente contenuti sponsorizzati. Sono quelli che fanno parte delle campagne promozionali di qualche azienda, che paga perché il social network proponga i loro post a un pubblico selezionato in base a determinate caratteristiche.

Molti post promozionali includono immagini statiche o video con soggetti femminili, in genere giovani e belle. Oggi mi è capitato un contenuto sponsorizzato che promuove una struttura ricettiva turistica nelle Alpi. La prima cosa che si vede è una giovane donna che cammina in costume da bagno. Il corpo, soprattutto il fondoschiena, che rispetta i canoni estetici attuali comuni in Europa e Nordamerica.

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Rieducazione dalla rete – il gombloddoh delle biondone in bikini

marzo 21, 2022

Si dice che sui social ti vengano proposti automaticamente post e inserzioni in base al tuo profilo, ma anche in base a ciò che guardi. Ad esempio, su Ig quando vai sulla pagina “ricerca” e ti mette un sacco di post “a caso”.
Non capivo perché Ig mi continuasse a proporre biondone che indossano bikini coppa E (forse pure H se esistesse). Anche nel caso di foto vintage Ig si orientava in modo difforme dai miei gusti, ad esempio mi proponeva immagini di una giovane Anita Ekberg se ravanavo cose di cinema, mentre per me i modelli di donna super (super) attraente sono Claudia Cardinale e Sophia Loren!

Allora ho fatto una prova. Ho cliccato “segui” su una serie di profili di canali che pubblicano solo foto di ste biondone. Ho chiuso la app, riavviato il telefoto e riavviato la app. Mi propone una serie infinita di post su nodi, corde, grotte, arrampicata su ghiaccio, pesca in apnea, bouldering, fauna & flora, trekking e tutta l’altra roba che mi interessa molto più delle biondone strabordanti.

Conclusione: Ig ha un algoritmo che definirei “educazione alla normalità“, il cui scopo potrebbe essere guidarci secondo quello che deve essere il pensiero comune di noi droidi consumatori. Se ciascuno di noi avesse i propri gusti, in fatto di moto, di ragazze, di bevande, di televisori ecc, il mercato sarebbe più complicato. Meglio semplificare, puntare su un confortante luogo comune. E gran parte di noi si crogiola in questo. Prova a dire a un altro maschio che a te le biondone dal seno straripante non interessano, ti guarda con aria compassionevole e ti dà del bugiardo ipocrita. Come quando dico a un friulano che a me non piacciono gli asparagi con l’uovo sodo (nemmeno il demonio cucina quella roba!).

Nel momento in cui io, maschio cinquantenne italico, ho finalmente cliccato sulle biondone formose, l’algoritmo educatore di Ig si è tranquillizzato e mi ha permesso di continuare a vedere le cose che a suo giudizio non dovrebbero interessarmi. “Ahh ecco”, avrà pensato l’algoritmo, “è normale anche lui”. Ooo nennoo, normale lo dici a tu fratello, ist das klar?

Social media managers di tutto il mondo unitevi!!

PS: questo sembra un post umoristico, ma l’esperimento l’ho fatto sul serio e l’esito è stato proprio quello descritto!

Gli italiali, la scenza e l’astronauta

giugno 15, 2015

Mi sono sorbito, nei giorni scorsi, la sequenza di flames generati dal post di Selvaggia Lucarelli sulla celebrazione del rientro a terra di Samantha Cristoforetti. Qualcosa da dire l’avrei.

Uno: dupalle! I flames lanciati urbi et orbi a mezzo facebook e simili mi danno un fastidio paragonabile a una nuvola di zanzare tigre affamate.

Due: ho dovuto fare una ricerca in rete per scoprire chi fosse ‘sta Lucarelli. E questo dà conto di quanto io sia ignorante nel campo. Ho scoperto che è un’opinionista. Bene, le opinioni sono importanti, altrimenti non scriverei nemmeno io.

Il problema a mio avviso però sta nella sostanza dei fatti, ma anche nell’appiccicare addosso alle persone un’immagine che non è sostanziale, o comunque non voluta.

Per rendere l’idea. Sta Lucarelli è infastidita dalle celebrazioni per il rientro della Cristoforetti, dai commenti entusiasti da parte di migliaia di altri opinionisti (dilettanti). Ma queste celebrazioni non sono certo state chieste dall’astronauta, né ha un proprio ufficio stampa che spinge per la sua immagine, né è il suo mestiere essere un personaggio pubblico.
Il problema non è l’astronauta, ma noi che stiamo coi piedi per terra e connessi a ‘sti social. Pochi giorni fa Umberto Eco ci ha ricordato che i social hanno dato voce a schiere enormi di imbecilli. Ogni tanto ha ragione anche lui.

Anche a me le celebrazioni eccessive danno fastidio, ma cerchiamo di capirci su una cosa: mi dà molta più soddisfazione sapere che la Cristoforetti ha lavorato nello spazio che (more…)