Il turismo è probabilmente uno dei pochi settori che consentirebbero lo sviluppo economico di aree definite altrimenti “depresse”, ma finisce per renderle più povere di prima. In Friuli abbiamo un esempio splendido di questo processo: Lignano Sabbiadoro.
All’inizio del XX secolo Lignano non era nient’altro che una penisola sabbiosa circondata da mare, laguna e paludi malariche. Pochi ci vivevano in condizioni di miseria difficili da immaginare. Poi venne il turismo.
Lignano divenne la spiaggia di chi si poteva permettere le vacanze al mare, ovvero di persone quanto meno facoltose. Col passare del tempo vennero costruite sempre più case private, pensioni, alberghi, ristoranti. La pineta venne erosa lentamente ma inesorabilmente a favore di orribili edifici. L’unica parte pregevole di Lignano, dal punto di vista urbanistico ed architettonico, è Pineta, dove ebbe sfogo il genio di Marcello D’Olivo. Per il resto, un insediamento balneare penoso. Oggi che non sono più un adolescente in tempesta ormonale trovo difficilmente motivi per andarci. (more…)