Posts Tagged ‘Vita’

Nessun buon proposito

gennaio 3, 2023

Prima che il 2022 finisse presi una decisione: non fare “buoni” propositi per il 2023.

I buoni propositi di capodanno non li ho mai messi in atto in mezzo secolo, non vedo perché perdere tempo. Si chiama esperienza.

Non significa che non farò nulla di buono nel 2023, ma che non ho nessuna intenzione di stabilire ora cosa farò. Un paio di desideri li ho, ma dubito che qualcuno li definirebbe “buoni”.

Il 2022 non è stato peggiore di altri anni della mia vita. Ma nemmeno migliore di tanti altri. Credo che a fare la differenza sia il cumulo. Ogni anno si accumulano fatti spiacevoli, i cui effetti si sommano. Sembra il bioaccumulo dei metalli pesanti.

Ad ogni modo, in passato ho ottenuto eccellenti risultati senza fare buoni propositi per capodanno. Come quando passai da 103 a 82 kg di peso, lentamente, impiegando alcuni anni, a piccole tappe. Oppure quando divenni uno dei professionisti più richiesti nel mio campo, facendo addirittura un lavoro che considero uno sgradevole ripiego e da cui vorrei liberarmi.

Se mi metto di buzzo buono a fare una cosa, se questa è oggettivamente possibile per le mie capacità fisiche e mentali, raggiungo ottimi risultati. Mai senza fatica, ma ci arrivo. Tutto sta a decidere di agire e come.

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L’inutile

gennaio 21, 2021

Oggi ho interagito con persone appartenenti a diverse categorie e con idee differenti su come sia fatto il mondo, su come debba essere la società e quale sia il comportamento corretto da tenere per ciascuno di noi.

Non ti voglio annoiare con un resoconto. Sappi che ho trovato sgradevoli molte di queste interazioni.

Un collega due giorni fa mi ha detto “se scrivessi una cosa del genere poi non dormirei la notte”. Io nelle ultime due notti ho dormito per un totale di 7 ore. Non dormo in pace da circa dodici anni, a causa del lavoro.

A volte medito. Non penso, medito. Altre volte penso. Ecco cosa ho pensato oggi.

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Perché ti pagano

luglio 8, 2019

Vale la pena?

Come molti sapranno, dalle mie continue lagne, sono un lavoratore autonomo. Ho aperto la Partita IVA nel febbraio del 2002 e, lo confesso, ho dovuto consultare per l’ennesima volta il mio certificato di attribuzione per ricordarmelo.

[disclaimer: questo articolo è stato scritto in 11′ e non sottoposto a rilettura]

La cosa che mi ha crucciato più di ogni altra all’inizio è stato stabilire i prezzi. All’epoca di gente che facesse il mio mestiere in Friuli quasi non ce n’era. Così provai a informarmi, con colleghi più esperti di altre regioni, e scoprii dei prezzi che a me sembravano piuttosto elevati.

Volevo farmi pagare un po’ di meno, pensando che fosse corretto dato che ero agli inizi. Ma non volevo nemmeno svendere il mio lavoro, né fare concorrenza sleale agli altri. D’altro canto, avevo bisogno di guadagnare. Intendo di avere un utile, al netto di costi, tasse, contributi previdenziali, investimenti in termini di attrezzatura, formazione.

Questo è un punto importante per il lavoratore autonomo: non sei un’impresa vera e propria. No, tu non hai un capitale sociale, ma nemmeno puoi ottenere facilmente un prestito per coprire i costi di avvio dell’attività. Ci devi mettere del tuo, o farcelo mettere dai tuoi genitori. L’utile è ciò che i lavoratori dipendenti chiamano “stipendio”. Niente utile, niente vita.

All’inizio il mio utile era paragonabile a (more…)