What?????

aprile 15, 2024

Un’esperienza inquietante

Chi mi conosce sa che non sono un complottista, ho una visione piuttosto pragmatica e apparentemente cinica del mondo, non credo di essere sorvegliato e manipolato dai Poteri Forti e sono persino convinto che ogni civiltà umana abbia realizzato gli edifici che osserviamo usando banali tecniche disponibili dal neolitico. Inoltre considero la Terra un solido più o meno approssimabile da un ellissoide, al cui centro non c’è del vuoto, penso che le scie lasciate dagli arei siano vapore acque condensato e sono fermamente convinto che nei vaccini non ci siano nanochip.

Un paio di giorni fa stavo guidando, da solo in auto. A volte mi capita di fare una cosa “da matto”: parlo inglese da solo, fingendo di avere un interlocutore immaginario. Lo faccio per non perdere l’abitudine ad articolare quei suoni e tradurre il pensiero in frasi senza tradurre dall’italiano. Guardo quasi esclusivamente film e serie in inglese, ascolto alla radio DAB la BBC, scrivo pochi post sui social in inglese, leggo parecchio in inglese, ma non parlo mai con nessuno!

Nel mio solo speech stavo dicendo “I have not listened yet the Beyonce’s version of Jolene, but so far, after the original performed by Dolly Parton, my favorite cover version is the one performed by Miley Cyrus, with her deep voice (quite the opposite of Dolly’s high-pitched voice)“.

Con questo pensiero, giunto a un semaforo di quelli che impongono una lunga sosta, ho sbloccato il mio smartphone, ho avviato l’app YouTube e in primo piano fra i video consigliati mi ha proposto “Jolene” cantata da Miley Cyrus.

Nota bene, in genere YT mi propone i Nightwish, i Within Temptation, Amon Amarth, Rammstein. Questa volta, non si sa perché, i primi tre video proposti erano cover di canzoni di Dolly Parton (le altre due erano di “Coat of many colors”).

Non ho mai pensato che il microfono del mio smartphone fosse attivo e inviasse ciò che dico alle app, che peraltro ho impostato come “non attive in background”. Ma è alquanto significativo questo evento che di casuale non ha nulla, dato che oltre alle usuali proposte derivanti da ciò che ascolto mentre lavoro, le mie ultime ricerche riguardavano video di musica folk irlandese e gruppi metal scandinavi.

Intolleranza stradale

aprile 7, 2024

Oggi stavo camminando lungo una strada, quando sono passato un gruppo di ciclisti.

Uno di loro, che correva abbastanza vicino alla linea di mezzeria della strada, affiancato ad un amico per chiacchirare, ha espresso a gran voce la sua opinione sugli automobilisti. Opinione che non posso riportare perché circa 3/4 della frase erano ingiurie e bestemmie.

Correndo vicino alla linea di mezzeria.

Fino a quando ho compiuto 28 anni, il mio unico mezzo di trasporto è stata la bicicletta. Guidavo le auto dei miei genitori, ma ho percorso molte centinaia di chilometri all’anno per spostarmi in modo indipendente, negli anni fa il 1982 e il 1999. Mica facevo solo i 2 km da casa a scuola. Se dovevo andare da qualche parte entro 30 km da casa e non dovevo portare troppe cose, non mi sognavo di chiedere l’auto ai miei.

Non avrò mai avuto una bici da corsa, per cui forse non me ne intendo, ma secondo me quello che mi è passato accanto oggi era un idiota.

Quanto vale il mio lavoro?

febbraio 22, 2024

Oggi ho predisposto due preventivi relativi a prestazioni di consulenza ambientale nell’ambito della progettazione di opere. In pratica, devo aiutare chi progetta e dirige i lavori a ridurre al minimo possibile gli impatti sugli ecosistemi entro cui verranno realizzate le opere. È un lavoro che fino a qualche anno fa, in Italia, non esisteva.

Il vantaggio di rivolgersi a dei professionisti del campo ambientale a mio parere risiede in due aspetti:
1. si elaborano progetti che impattano meno rispetto a quelli del passato, senza rinunciare a fare opere;
2. si aiuta chi progetta ed esegue a non incorrere in difficoltà che sorgono nel momento in cui si giunge alle necessarie procedure autorizzative, che comprendono valutazioni ambientali di vario livello e possono portare a una bocciatura o a prescrizioni non attuabili.

Ho pensato a quanto tempo mi servirà per svolgere il lavoro, quante riunioni dovrò fare con committenza e gruppo di progettazione, quanti sopralluoghi, quante volte mi chiameranno perché in corso d’opera qualcosa non va come previsto e bisogna cambiare modalità operative senza contraddire quello che è stabilito dai decreti autorizzativi. Ci ho pensato e, tenendo conto del fatto che ho molta esperienza in questo campo e negli ultimi 10 anni ho risolto tutti i problemi che sono capitati ai miei committenti, ho stabilito un prezzo per le mie prestazioni.

In questa fase, fin dal primo preventivo che formulai nel 1998, mi sembra di chiedere troppo. Eppure dovrei avere ormai esperienza anche in questi termini.
Innanzitutto ho imparato che, chi fa storie per i cento euro in più o in meno, poi sarà fonte di enormi problemi in corso d’opera; non vorrà seguire le indicazioni, farà le cose in modo sbrigativo e senza informarti, infine farsi pagare sarà l’esito di una battaglia lunga mesi.

Questa volta ho avuto l’opportunità di avere in mano il quadro economico dell’opera e ho scoperto che il mio preventivo è pari al 0,5% dell’importo previsto per la progettazione. Altro che troppo: è veramente pochissimo quello che ho chiesto!
Quando fai un preventivo, pensaci. A me capita di lavorare su progetti che sono sempre sopra il milione di Euro di importo opere e mi faccio problemi, ma non dovrei.

Paura di non avere più lavoro? Ma beata l’ora, se mi dicono di no! Mi sveglio alle 05:30 la mattina e lavoro fino alle 19:30 la sera almeno dal lunedì al venerdì, spesso lavoro anche un giorno nel fine settimana. Quando mi rifiutano un preventivo penso che a) si vede che non danno valore al mio lavoro ed è meglio non avere a che fare con loro; b) forse potrei avere un paio di giorni liberi di fila in un mese per passarli in santa pace con la donna che amo.