Sull’autostrada A4 non c’è emergenza

Un’emergenza non si ripete quotidianamente, per principio è una situazione rara e imprevedibile. Può nascere un’emergenza da un terremoto, da una tromba d’aria, ma non è emergenza lo stillicidio quotidiano di incidenti e code chilometriche che si ripetono sull’autostrada A4 e, sempre più spesso, sulla A23.

Il problema non è legato solo a come sono costruite le autostrade. La loro progettazione e realizzazione risale a tempi in cui i veicoli privati erano molto meno numerosi rispetto a oggi e i camion che transitavano dai paesi dell’Europa dell’Est verso il Nord Italia e l’Europa occidentale erano una rarità. Siamo rimasti fermi a quei tempi?

Quando criticavo il sistema di trasporti su gomma, alcuni anni fa, ricevetti severe critiche da alcuni amici e conoscenti appartenenti al così detto “centro destra”, mentre quelli del “centro sinistra” svicolavano per non dovere affrontare il problema dell’impiego. In Friuli Venezia Giulia c’erano allora molte società di trasporto merci con camion e personale locale. Pensare di togliere i camion dalle strade avrebbe implicato, secondo i miei critici, la perdita di posti di lavoro e una grande passo indietro.

La ferrovia è roba arretrata! Tant’è vero che è stata inventata prima dei camion! Così mi disse allora un giovane imprenditore berlusconiano. Dobbiamo tutelare i lavoratori! Rincarò il sindacalista di sinistra.

La ferrovia è uno dei sistemi di trasporto più avanzati a disposizione dell’umanità. Se ben progettata e gestita, una ferrovia può trasportare una quantità enorme di merci e persone con costi complessivi molto più bassi rispetto a quelli del trasporto su gomma e aereo. Noi invece continuiamo a insistere con il potenziamento delle autostrade, in modo assolutamente svincolato dalle (teoriche) differenze di schieramento politico. A chiedere a gran voce la terza corsia della A4 furono molti di quegli esponenti del centro destra regionale che oggi fanno finta di niente, o addirittura contestano l’opera fingendosi improvvisamente teorici del trasporto su rotaia. A spingere per la realizzazione della terza corsia è stato infine il centro sinistra, alla faccia di antiche posizioni di vicinanza alle istanze più sensate di un ambientalismo ragionevole.

A cantare contro la A4 invasa dai camion rimanemmo per anni solo noi utenti abituali, quelli che si rendevano conto di rischiare la pelle a ogni viaggio e spesso dovevano subire ritardi incredibili per il solo fatto di avere imboccato quella dannata autostrada, dove teorie infinite di camion si susseguono per decine di chilometri.

Quando nel 2018 torneremo a votare io ricorderò molto bene chi era contrario alle mie proposte di potenziamento del trasporto su rotaia e di certo non incontrerà il mio favore, anche se la campagna di stampa di questi giorni sta costruendo un clima di “emergenza” che per me non ha nulla di nuovo o straordinario: l’abbiamo già vissuto e molti di noi avevano anche individuato le contromisure possibili.

Certo, una rete ferroviaria efficiente e ben gestita richiede integrazione a livello continentale, mentre chi ci chiede il voto per il 2018 è più interessato a continuare a guardare a distanza punta del proprio naso per guadagnare voti, combinare appalti e lasciare che la prossima emergenza distragga i cittadini da un futuro possibile che nemmeno si immaginano.

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