Ieri abbiamo passato tre ore in coda lungo la Statale d’Alemagna. Giusta punizione per tre lussuosi giorni a Cortina con sci, passeggiate lungo il corso e cucina di alto livello. Stando fermi ci si innervosisce e si pensa. Persino troppo. Ed ho così pensato che tutti quei veicoli incolonnati stavano bruciando una gran quantità di gasolio e benzina. Potevo vedere un tratto di strada lungo circa un chilometro, su cui stavano avanzando a passo di tartaruga (d’uomo sarebbe stato eccessivo) veicoli impachettati a distanza di circa un metro l’uno dall’altro. Due calcoli veloci rivelano che su quel chilometro potevano esserci circa 200 veicoli, coi motori accesi, intenti ad ossidare carbonio immagazzinato nelle viscere della Terra milioni di anni fa.
Il pianeta si sta scaldando. Questo dato è incontrovertibile. Se sia causa dell’uso di combustibili fossili o meno, è motivo di grandi discussioni. Finora ho visto molti modelli, ciascuno che prova tutto ed il contrario di tutto, ma il dato resta: l’atmosfera terrestre si sta scaldando. Immettere anidride carbonica a tonnellate non aiuta di sicuro. Cosa accadrà? Modelli ed ancora modelli su modelli. L’uomo della strada dice “tanto io ho il condizionatore”. Ma il condizionatore ha bisogno di energia per funzionare. Come faremo a disporre di abbastanza energia per rinfrescare l’umanità intera? Il problema non è tanto quello del condizionatore. Siamo nati in Africa, ed in Africa si muore di fame, non di caldo. Già, si muore di fame. Se il clima attuale dell’Africa subsahariana dovesse divenire quello delle fasce attualmente coltivate, non avremmo più la possibilità di sfamare sei miliardi di persone.
Stare in coda fa male. Ci si rende conto di quanto siamo fragili ed imbecilli. Per fortuna capita solo a me.
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