20200505 giorno 56 delle misure di contenimento
12:38
Un virologo non è un immunologo. Un immunologo non è un epidemiologo. Un epidemiologo non è un rianimatore. Un rianimatore non è un gommista. Un gommista non è un elettrauto. Un elettrauto non è un tornitore.
Non riesco a capire perché la gente si ostini a chiedere al gommista di riparare il condizionatore.
Alle origini della commedia dell’arte non c’erano dei veri e propri copioni. C’era un “canovaccio” su cui il capocomico imbastiva, da attore – regista, lo spettacolo. Quello che era chiaro erano le caratteristiche dei personaggi. Arlecchino non era il paron, Pantalone non era un dotto, Colombina non si occupava di fisica nucleare.
A me piace quando si ragiona, non quando si prendono per oro colato le sentenze di personaggi che arrivano in tv o sui social perché sono più capaci di altri nell’arte di mettersi in mostra. Nella scienza, almeno nell’Ecologia che è la disciplina in cui mi sono cimentato, si è soliti farsi molte domande e ogni risposta genera molte più domande. Questa reazione a catena di incertezze, dubbi e domande genera la conoscenza del mondo fisico, di cui facciamo parte. Per il pubblico però funzionano meglio le certezze. Le affermazioni perentorie. Le opinioni personali esposte con sicurezza. Il pubblico è ancora abituato ai dogmi o a un sistema antecedente a quello galileiano. Per questo motivo, a volte, giustifico l’esposizione di teorie consolidate come fossero “assolute” e “certe”. Nessuno scienziato dopo il XVII secolo ha mai pensato di avere raggiunto la conoscenza certa ed assoluta del mondo fisico, ma questo piccolo peccato può servire a ridurre la quantità di idiozie che circolano e affascinano il pubblico più di un’onesta, dubbiosa esposizione di dati e modelli.